DISTURBO DA ACCUMULO (IL)

DISTURBO DA ACCUMULO (IL)

di PERDIGHE C. (CUR.); MANCINI F. (CUR.)

Editore: CORTINA RAFFAELLO

Collana: PSICOLOGIA CLINICA E PSICOTERAPIA

Anno edizione: 2015

Pagine: 271 p.

ISBN: 9788860307255

25,00

Titolo

DISTURBO DA ACCUMULO (IL)

Autore

PERDIGHE C. (CUR.); MANCINI F. (CUR.)

Editore

CORTINA RAFFAELLO

Macrosettore

SCIENZA-E-TECNOLOGIA

Settore

MEDICINA-E-VETERINARIA

Collana

PSICOLOGIA CLINICA E PSICOTERAPIA

Anno edizione

2015

ISBN

9788860307255

Pagine

271 p.

Volumi

1

Gli oggetti che possediamo rappresentano parte di noi e della nostra storia. Tutti abbiamo cose da cui troviamo difficile separarci, anche se non hanno nessun valore intrinseco, per esempio il primo quaderno di scuola, la T-shirt autografata dal nostro cantante preferito, la prima edizione di un libro che amiamo. Per la maggior parte di noi questo speciale attaccamento riguarda solo pochi oggetti e non crea nessun problema. Per alcune persone, invece, l'attaccamento agli oggetti diventa un vero disturbo mentale: buttare è così difficile che continuano ad accumulare cose di nessun valore anche quando questo compromette la qualità della vita, la vivibilità della casa, i rapporti con gli altri. Dal 2013 l'accumulo patologico è stato riconosciuto come disturbo autonomo e inserito con il nome di "disturbo da accumulo" nel DSM-5. Si tratta di un disturbo molto diffuso: ne soffre tra il 2 e il 5 per cento della popolazione. La definizione di una nuova categoria diagnostica pone i clinici davanti alla necessità di approfondirne la conoscenza e mettere a punto le più efficaci strategie di trattamento. Il volume è rivolto a tutti coloro che si occupano di salute mentale, ma si presta anche a essere letto da chi semplicemente vuole comprendere meglio il disturbo (i soggetti che ne soffrono o i loro parenti).

ISBN: 9788860307255 - Gli oggetti che possediamo rappresentano parte di noi e della nostra storia. Tutti abbiamo cose da cui troviamo difficile separarci, anche se non hanno nessun valore intrinseco, per esempio il primo quaderno di scuola, la T-shirt autografata dal nostro cantante preferito, la prima edizione di un libro che amiamo. Per la maggior parte di noi questo speciale attaccamento riguarda solo pochi oggetti e non crea nessun problema. Per alcune persone, invece, l’attaccamento agli oggetti diventa un vero disturbo mentale: buttare è così difficile che continuano ad accumulare cose di nessun valore anche quando questo compromette la qualità della vita, la vivibilità della casa, i rapporti con gli altri. Dal 2013 l’accumulo patologico è stato riconosciuto come disturbo autonomo e inserito con il nome di “disturbo da accumulo” nel DSM-5. Si tratta di un disturbo molto diffuso: ne soffre tra il 2 e il 5 per cento della popolazione. La definizione di una nuova categoria diagnostica pone i clinici davanti alla necessità di approfondirne la conoscenza e mettere a punto le più efficaci strategie di trattamento. Claudia Perdighe, psicoterapeuta a orientamento cognitivo-comportamentale, didatta nei corsi di specializzazione dell’Associazione di psicologia cognitiva (APC), lavora presso il Centro di psicoterapia cognitiva e psicopatologia sperimentale di Roma. Francesco Mancini, neuropsichiatra infantile, dirige la Scuola di psicoterapia cognitiva (SPC) di Roma e i corsi di specializzazione in Psicoterapia cognitiva dell’Associazione di psicologia cognitiva (APC); è inoltre professore associato presso l’Università degli Studi Guglielmo Marconi di Roma. Per Raffaello Cortina ha curato "Teoria e clinica del perdono" (con B. Barcaccia, 2013).

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